Venti di cambiamenti

Con rinnovato entusiasmo pubblichiamo uno nuovo “Pezzo” della nostra

Annalisa… A voi le considerazioni ed i commenti… Non siate pigri e diteci che ne pensate!!!

Soffiano venti di cambiamenti, ragazzi! Era ora, mi viene da dire! Ma si sa, i cambiamenti spaventano e questa paura del nuovo è nell’aria!

Lo sapevate che la stazione metropolitana della 36esima strada, a New York, ha qualcosa che la

rende diversa da tutte le altre? Sulla scala che conduce all’esterno c’è un gradino, più alto di circa 30 millimetri rispetto agli altri. Un particolare impercettibile che però fa inciampare buona parte dei viaggiatori che passano di lì.La maggior parte di queste persone, probabilmente, non riesce ad adeguarsi al cambiamento, all’imprevisto!

Non conoscevo questo curioso aneddoto, l’ho sentito per la prima

volta durante un incontro al quale ho partecipato di recente.Il relatore era il Sig. Ilky Yang, un coach coreano, esperto ed insegnante di discipline orientali e trainer per lo sviluppo delle capacità individuali. Nel corso

della serata ha parlato dei “cambiamenti” che caratterizzano quest’ epoca, della “crisi” che tocca un po’ tutti, ma soprattutto ci ha fatto riflettere su come tutto ciò può essere visto da una prospettiva diversa e rivelarsi anziché un problema, un’opportunità!

L’occasione di guardarsi dentro e chiedersi sinceramente se la propria vita fa sentire appagati e realizzati o se ci si è semplicemente adattati alla situazione più comoda, meno rischiosa e problematica. Forse è proprio il momento di rimettersi in gioco, di credere in se stessi, di trovare il coraggio di cambiare, di vedere la realtà in maniera diversa, di trovare stimoli nuovi e magari cimentarsi in quel progetto sempre accantonato e mai avviato, solo perché mille false credenze ci spingevano a ritenerlo irrealizzabile.

E’ normale che il cambiamento generi confusione ma noi dobbiamo trovare in esso il nostro obiettivo, averne la visione! Dobbiamo liberarci dai preconcetti inutili che ci bloccano, dalla paura dell’inadeguatezza, essere più fiduciosi, coltivare buoni rapporti ed essere meno diffidenti. Il cambiamento radicale può arrivare dal niente, bisogna

essere pronti a cogliere il messaggio, il suggerimento, la stretta di mano…

Come dice il Sig. Ilky, dobbiamo chiudere la testa e aprire il cuore e soprattutto allenarci al pensiero positivo!Alcuni dei presenti sono intervenuti portando il proprio contributo. Un signore non più giovanissimo, dopo aver lavorato per trent’anni nella stessa ditta aveva da poco cambiato lavoro e si rammaricava di non averlo fatto prima perché adesso stava molto meglio, una ragazza con la passione della scrittura aveva appena pubblicato il suo primo romanzo e ne era molto soddisfatta, un giovane imprenditore, vista la crisi, era tentato di mollare tutto, poi invece ha avuto un’intuizione, ha provato a trattare un nuovo tipo di lavorazione, è stato molto impegnativo ma il lavoro è ripreso…..

Insomma, se ci crediamo veramente non conta l’età, il ceto sociale o la condizione economica!

A un certo punto il Sig. Ilky ci ha fatto una domanda alquanto

strana, ci ha chiesto in che modo avremmo sistemato un elefante in un frigorifero…. Giro la stessa domanda a voi e in attesa di leggervi auguro a ciascuno di avere la visione del proprio obiettivo!

Annalisa